CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
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Con questo lavoro ho cercato di presentare, nel modo
più esauriente possibile, il distretto altovicentino del tessile-abbigliamento,
esaminando le sue caratteristiche principali e proponendo le strategie
che, a mio avviso, possono, nel prossimo futuro, rendere le aziende della
zona maggiormente competitive.
Da questo studio ho potuto notare come la concentrazione di tante unità
produttive appartenenti al settore del tessile-abbigliamento nell'Alto
Vicentino abbia molte delle caratteristiche del distretto marshalliano,
ma anche alcune peculiarità.
Tra le caratteristiche primarie non c'è l'assenza di un impresa
dominante, data la presenza del Gruppo Marzotto: esso però non
ha monopolizzato la produzione ma ha promosso lo sviluppo e la moltiplicazione
di tante piccole imprese, assumendosi spesso il ruolo di capo-commessa;
anzi si può dire che, all'inizio, la particolare organizzazione
data da A. Rossi e dai Marzotto alle loro imprese rifletta una sorta di
distretto industriale interno: loro dividono il lavoro tra molti stabilimenti,
scomponendo il processo produttivo in fasi distinte. In questo caso però,
non ha senso parlare di economie di concentrazione, dato che queste sono
per definizione esterne, nè di economie interne, che qui si verificano
solo a livello amministrativo e commerciale, non certo produttivo: si
potrebbe forse parlare di economie sociali, dato che la motivazione di
fondo di una tale organizzazione era pur sempre quella di far risparmiare
ai lavoratori l'impatto con una realtà industriale estranea ai
loro valori.
Ritornando al distretto industriale attuale, un'altra caratteristica riguarda
la presenza di una comunità che interagisce con il sistema di imprese;
a Schio e a Valdagno si è di fronte ad un chiaro esempio di compenetrazione
tra mondo sociale e mondo economico. Dalle scuole sorte fin dall'800,
ai sistemi di trasporto, all'edilizia residenziale, tutto fa parte di
una tradizione ancora oggi molto sentita, che crea una struttura caratterizzata
da un senso di appartenenza, responsabile forse del campanilismo che ha
impedito uno sviluppo armonico ed omogeneo dell'area altovicentina. E'
anche vero che, se la definizione di distretto industriale marshalliano
implica un area limitata, tale delimitazione si riflette comunque nei
rapporti sociali, oltre che economici.
Nell'Alto Vicentino sono presenti altre caratteristiche riconducibili
alla forma organizzativa del distretto industriale: la formazione di un
mercato del lavoro specializzato, che si è spinto fino a creare
gemmazioni tra imprese (l'operaio che diventa imprenditore) e che è
stato importante per attirare imprenditori alla ricerca di manodopera
già esperta e lo sviluppo di attività sussidiarie come il
settore metalmeccanico che, cominciando a svilupparsi in seguito alla
necessità di modernizzazione soprattutto del settore tessile, è
diventato, da una ventina d'anni, la seconda grande attività della
zona (già il comune di Malo si presenta oggi come un piccolo distretto
della metalmeccanica).
Tutte queste caratteristiche fanno dell'Alto Vicentino un distretto marshalliano
pressoché perfetto, anche se si possono riscontrare alcune lacune:
le economie esterne di concentrazione non sono così forti come
potrebbero essere e ciò accade in particolare per quanto riguarda
l'accesso alle informazioni e l'esistenza di processi innovativi. Sono
due carenze a monte delle quali c'è un'unica causa: pur in presenza
di un sistema di valori e orientamenti comuni e di un forte senso di appartenenza,
mancano la sicurezza e l'autodeterminazione necessarie per imporsi. Sostituire
a questa umiltà, qualità ottima per la vita sociale, un
po' meno per quella economica, una buona considerazione di sè,
forse aiuterebbe l'industria della zona ad imporsi maggiormente all'attenzione
del mondo produttivo italiano ed estero.
Tuttavia questi limiti possono essere superati anche in considerazione
del fatto che le energie per migliorare esistono, le imprese si dimostrano
ancora dinamiche e, anche se stiamo vivendo in un periodo economicamente
parlando non facile, l'imprenditoria altovicentina è sicuramente
in grado di continuare la sua tradizione industriale.
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