INTRODUZIONE
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Il tessile-abbigliamento è sempre stato, da almeno quattro secoli
a questa parte, l'attività più importante e diffusa nell'Alto
Vicentino. L'elevato numero di imprese di piccole e piccolissime dimensioni
ha fatto dell'area uno dei distretti veneti più competitivi ed
efficienti.
Accanto a queste, aziende più grandi, come il Gruppo Marzotto,
protagonista a livello mondiale nel settore (il secondo in Europa dopo
Benetton), hanno saputo ritagliarsi uno spazio molto spesso importante
all'interno del difficile mondo della moda nazionale ed internazionale.
Lo studio di questo distretto mi ha dato la possibilità di tuffarmi
in un mondo decisamente stimolante, dove la nobile ed in certi versi unica
storia di molte aziende (si pensi, tra le altre, alla Ferrarin, alla G.
B. Conte o alla Marzotto stessa), si intreccia con le altrettanto valenti
imprese di nascita più recente.
Ho desiderato strutturare il mio lavoro seguendo il modello di Edward
S. Mason che, elaborato negli anni Trenta ed ampliato successivamente
da numerosi altri studiosi, è sicuramente il paradigma più
utilizzato per descrivere i settori industriali e la loro organizzazione.
Anzitutto, mi sono concentrato sulla storia del distretto (cap.1), partendo
dalla protoindustrializzazione del XVIII secolo fino ad arrivare ai giorni
nostri; non si deve scordare, infatti, che questa è stata una delle
prime aree nella quale ha preso inizio la rivoluzione industriale italiana.
Ho voluto poi dimostrare, tramite i dati Istat dell'ultimo
censimento (1991) e quelli Sast-Iset del 31/12/97 , come la zona interessata
possieda tutti i requisiti per essere considerata ancora oggi uno dei
distretti industriali più dinamici e ricchi d'Italia (cap.2).
Nei capitoli successivi, mi sono cimentato ad analizzare l'area servendomi
del modello, prima ricordato, di E. S. Mason.
In particolare, ho esaminato, nel terzo e nel quarto capitolo, le condizioni
di base del distretto, che comprendono:
dal lato dell'offerta,
- l'ubicazione e la proprietà delle materie prime,
- le caratteristiche principali della manodopera,
- il profilo dell'imprenditore altovicentino tipo,
- le infrastrutture presenti nella zona,
- l'innovazione tecnologica,
- la differenza tra la tecnologia applicata al settore tessile e quella
applicata all'abbigliamento;
dal lato della domanda,
- le nuove tendenze presenti attualmente sul mercato e il cambiamento
dei gusti dei consumatori nel tempo,
- la domanda interna e le esportazioni,
- la stagionalità del prodotto,
- la distribuzione nell'abbigliamento.
Mi sono poi interessato della struttura del mercato (cap.5), evidenziando
le caratteristiche peculiari delle imprese altovicentine, i rapporti di
subfornitura tra le aziende committenti e i terzisti, l'integrazione verticale
e il Traffico di perfezionamento passivo (TPP).
Sono passato successivamente alla condotta delle imprese (cap.6), concentrandomi,
in modo particolare, sui nuovi fattori competitivi (tempo, flessibilità
e miglioramento del servizio al cliente), necessari per competere con
i paesi che possono vantare costi di lavoro più bassi.
Nel settimo capitolo, mi sono soffermato ad analizzare due casi aziendali
caratteristici del distretto, approfondendo poi di questi le modalità
del loro decentramento produttivo in ambito internazionale: innanzitutto
la Marzotto, impresa leader non solo nella zona ma anche in Italia ed
in Europa; poi la Deimos, esempo significativo di impresa di confezioni
altovicentina di dimensioni medio-grandi . Infine, ho contrapposto a queste
due aziende il sistema delle imprese artigiane che, a causa soprattutto
del ricorso delle committenti alla subfornitura estera, stanno attraversando
un periodo di difficoltà.
Nel capitolo finale, per concludere, sono giunto ad analizzare le condizioni
principali che, se soddisfatte, possono portare il distretto ad ottenere
delle performances brillanti, soffermandomi soprattutto sull'efficienza
produttiva ed economica, sull'equità nella distribuzione del reddito,
sul progresso tecnologico e sulla piena occupazione. |