UOMINI (Hildor o Atani)
Gli Uomini furono i secondogeniti della Terra di Mezzo e la prima specie a popolare l'estremo oriente della Prima Era. Fu là infatti che si destarono: nella terra chiamata dagli Elfi Hildorien (Terra dei Seguaci). Così come gli Elfi erano apparsi contemporaneamente alla Riaccensione delle Stelle, così gli uomini apparvero col primo sorgere del sole, trovando un continente ancora selvaggio. Furono gli Elfi a battezzarli con il nome di Hildor ("Coloro che sono venuti dopo"), anche se il loro nome odierno è Aatani in lingua Quenya, ed Edain (il "Secondo popolo") in Sindarin. Gli Uomini, diversamente dagli Elfi, sono mortali e anche rispetto ai Nani hanno una vita assai breve. Conducono la loro breve esistenza con un ardore ed una passione ignoti alle altre razze. In quanto a forza fisica e nobiltà di spirito gli Uomini sono di gran lunga inferiori agli Elfi. Per questo erano da loro chiamati "Engawar" cioè "i malaticci". Infatti, a differenza dei Priminati, sono soggetti alle malattie e soffrono i rigori delle temperature estreme. Nello stesso tempo, raramente si stancano di vivere e restano attaccati con disperazione a questa esistenza. Gli uomini si dividono in Due etnie principali: la Gente Alta, detti più correntemente Edain, e gli Uomini Comuni che non si allearono con gli Elfi nella guerra contro Morgoth. Alcuni individuano un terzo gruppo negli Uomini del Nord (detti Uomini di Mezzo) razzialmente vicini agli Edain, ma che non si sono mai alleati con gli Elfi né hanno in alcun modo beneficiato del contatto con la loro superiore cultura. Gli Uomini della Gente Alta sono alti e robusti. Pesano da 90 a 125 Kg e misurano in media da 1,90 a 2,00 m. Hanno una corporatura massiccia, grandi ossa e muscoli ben sviluppati. Quanto a forza, soltanto i Noldor possono competere con loro. Non hanno, però, l'agilità e la resistenza degli Elfi. Hanno capelli castano scuri o nero carbone, occhi azzurri, grigi o neri e la carnagione tendente al roseo. Quelli puri di razza vivono fino a 250-300 anni. Gli Uomini Comuni sono più numerosi, ma meno dotati. Sono tozzi e non molto alti (da 1,50 1,95 m) e si dividono in numerose razze. Il colore degli occhi e dei capelli varia da popolazione a popolazione, dal nero al celeste, dal biondo al castano. A differenza della Gente Alta amano portare barba e baffi. Appartiene a questo ceppo la maggior parte delle stirpi umane della Terra di Mezzo. Le principali suddivisioni degli Uomini sono: Númenóreani Neri Númenóreani Neri Il termine "Númenóreani Neri" (Mornumedain) si riferisce a quella stirpe di Dúnedain che discende dai Númenóreani "infedeli" (in contrasto con gli Elendili, "i Fedeli"). Coloni e conquistatori, prosperarono nella Terra di Mezzo nella fase centrale della Seconda Era. Il loro fu, in quei tempi, il più potente dei regni degli Uomini. Gli Infedeli avevano rotto ogni rapporto con i Valar e gli Elfi, dai quali, all'inizio della Seconda Era, avevano ereditato il regno dell'isola di Númenórë (Ovesturia nella lingua Comune). Molti cominciarono ad adorare i propri idoli e Sauron si recò tra di loro facendo leva sul loro arrogante orgoglio, distribuendo molti doni, tra i quali, tre degli Anelli del Potere. Col tempo, gli Infedeli, acquisirono il controllo di Númenóre e delle sue colonie, la più grande delle quali si estendeva attorno ai rifugi di Umbar. Dopo la distruzione di Numenore ad opera di Eru, nel 3319 S.E., molti infedeli sopravvissero e si rifugiarono nella Terra di Mezzo. I Númenóreani Neri hanno
caratteristiche fisiche e culturali simili a quelle dei Dúnedain.
Secoli di storia trascorsi dal momento della separazione delle due stirpi,
hanno certo inciso nello sviluppo culturale di ognuna, ma entrambe le
stirpi sono riuscite a conservarsi relativamente pure e fedeli alle prorpie
origini. Sono fisicamente forti e imponenti e dai tratti spigolosi. Adattatasi ai lunghi secoli trascorsi nell'arido sud, la stirpe dei Númenóreani Neri ha acquisito una pigmentazione più scura della pelle e i capelli neri. Possiedono uno sguardo penetrante e i loro occhi riflettono sorprendenti tonalità di grigio. Sono piuttosto alti, arrivano quasi a due metri, vivono dai 90 ai 175 anni. Sono abilissimi navigatori e guerrieri formidabili.
Cultura I loro colori preferiti sono il nero e il grigio-oro. Indossano ricche vesti di seta o cotone, ornate di gemme e di piume. Tra di loro è ancora in uso il "Karma", il famoso elmo Númenóreano a scaglie sovrapposte, sormontato da una pinna di cuoio colorato. I Númenóreani Neri temono molto la morte, ma considerano una morte gloriosa in battaglia un destino fasto e auspicabile; questo forse anche perchè la fiducia in loro stessi e il loro ardore li portano a credere di essere in grado di sconfiggere qualsiasi nemico. La cultura dei Númenóreani
Neri è condizionata dalla tendenza alla conservazione. La loro
società è bene ordinata, governata dalla forza dei singoli
e da una serie di leggi dure e inflessibili. Il potere è nelle
mani di una oligarchia dittatoriale e il popolo è compostodall'insieme
delle razze sottomesse, che lavorano e pagano tributi alla classe dominante.
I guerrieri sono considerati un'élite all'interno della società
e la maggior parte dei maschi presta servizio nell'esercito almeno una
volta nella vita. Ciò ha consentito a questo popolo di farsi trovare
sempre pronto alla guerra. I Númenóreani Neri, artigiani
abilissimi, sono anche esperti nella costruzione di vascelli e sono temibilissimi
avversari nella guerra sui mari. La religione dei Númenóreani Neri è incentrata sul culto dei Morti e della vita nell'aldilà. In questi aspetti, le vecchie superstizioni Númenóreane si sono conservate quasi inalterate. Molto diffusa è la pratica della mummificazione. La maggior parte dei Númenóreani Neri, adora gli eroi e le divinità connesse con la guerra. Adorano anche divinità rappresentanti "il Potere", "il Terrore" e "l'Ignoto". I pochi tra Númenóreani Neri, che ancora adorano i Valar, venerano Tulkas il Potente, il più grande per forza e valore. Proprio Tulkas, il Vala eternamente sorridente, meglio incarna lo spirito della forza bruta, poichè egli è sempre pronto alla guerra, impulsivo ma leale e sempre immerso in pensieri ardimentosi e passionali. Altre caratteristiche I Númenóreani Neri sono arroganti ed egocentrici, avventati, superbi e boriosi. Sono convinti che la loro razza sia destinata a sottomettere l'intera Terra di Mezzo. Tali idee li rendono propensi ad attaccare sempre per primi. Sono guerrafondai irriducibili, vedono cose esclusivamente dal loro punto di vista e si divertono solo combattendo. E' raro che concedano quartiere, specialmente se si trovano in situazionee di vantaggio. Sono un popolo in guerra contro tutte le altre culture, dai nani fino agli elfi, dai trolls fino agli orchi; E' comunque noto il loro odio verso i Dunedain e gli Elfi. Lingue conosciute I Numenoreani Neri hanno un notevole rispetto
per le tradizioni ed è quindi comprensibileche continuino a parlare,
in forma quasi pura, l'Adûnaico, la lingua di Numenore. La maggior
parte di essi ricorre anche all'Ovestron e l'Haradaico. Dúnedain I Dúnedain sono i discendenti di quegli Edain che, nel corso della Seconda Era, si insediarono sull'isola di Númenórë (infatti il loro nome, in lingua Elfica, significa "Edain dell'Ovest"). I loro antenati Númenóreani colonizzarono e conquistarono vastissime zone della Terra di Mezzo. Come è narrato nell'Akallabeth (La caduta di Númenórë), sul finire della Seconda Era, Sauron riuscì a corrompere l'animo del Re Ar-Pharazon. Così, a Númenórë furono eretti grandi templi in onore di Morgoth , Signore delle Tenebre e su quegli altari vennero compiuti sacrifici umani. Istigato da Sauron, Re Ar-Pharazon scagliò la prorpia armata contro i Valar e si spinse ad occidente, sfidando il divieto di Eru. Ma l'ira di Ilùvatar fu grande, e la sua punizione cambiò la faccia del mondo. Un abisso si spalancò nel Grande Mare tra le Terre Imperiture e la Terra di Mezzo, e Númenórë dei Re, Andor la Terra del Dono, Elenna della Stella di Earendil, fu inghiottita e distrutta per sempre e le Terre Imperiture allontanate dalle sfere del mondo. Ma essendo grande la clemenza di Eru, poichè Elendil, Isildur e Ananarion restarono "fedeli" ai Valar, egli permise a questi di fuggire assieme ai loro discendenti, dall'orribile cataclisma. Quindi, quando Ovesturia, l'Isola dell'Occidente sprofondò nelle acque, nel 3319 S.E., solo due gruppi di Númenóreani sopravvissero: i Númenóreani Neri (che si erano rifugiati nella Terra di Mezzo) e i Dúnedain, discendenti di Elendil (per questo chiamati anche Elendili, i "fedeli"). Questi ultimi si insediarono ad Arnor e Gondor, i Regni dell'Esilio. Come i loro confratelli, anch'essi hanno ascendenti Maia ed Elfici. Caratteristiche fisiche Sono alti e robusti, la loro altezza arriva fino ai due metri per i maschi e massimo 1,55 per le femmine. Hanno i capelli neri o castano scuri. Vivono dai 100 ai 300 anni. Sono dunque mortali e, sebbene favoriti dagli dei, soffrono di tutte le pene dei mortali, malattie, cicatrici e le debolezze tipiche di chi aspira ad una posizione e a tracciare un segno che non svanisca nelle generazioni future. Cultura I Dúnedain indossano abiti molto ben rifiniti, amano indossare elaborate collane. I Dúnedain del bassopiano di Gondor indossano tuniche leggere e spesso non portano i pantaloni. Quelli che abitano in zone più fredde invece, vestono in modo più pesante. Ornano volentieri i propri abiti di piume e prediligono i simboli bianchi in campo scuro. Abitano in città e villaggi cosmopoliti, amano le comodità e gli agi. Religione La concezione religiosa dei Dúnedain rifugge dalle grandi celebrazioni ed è di stile più riservato e personale. I Dúnedain venerano Eru e tutti i Valar, specialmente Manwë, Araw (Oromë)e Varda. L'ancestrale paura della Morte, ha fatto sì che i Dúnedain cercassero in tutti i modi di ritardare il loro naturale decesso. I Sapienti del loro popolo cercarono a lungo di scoprire il modo per richiamare la vita o almeno di prolungare i giorni degli uomini. Riuscirono però, solamente a trovare il sistema di conservare il corpo delle persone morte; per questo motivo tra i Dúnedain si è sviluppato un sistema di sepoltura molto elaborato, tendente alla conservazione delle spoglie mortali; non è raro, viaggiando per le terre dei discendenti dell'Ovesturia, vedere grandiose necropoli.
Sono un popolo nobile, composto da persone di carattere fiducioso, impaziente, orgoglioso e, talvolta, altezzoso. I Dúnedain odiano i Corsari, contro i quali combatterono la lotta delle Stirpi, la guerra civile di Gondor. Disprezzano, inoltre, i Númenóreani Neri, gli "infedeli". I loro nemici tradizionali sono però i Dunladiani, gli Haradrim, i Warg e gli Orchetti. Lingue conosciute La lingua madre con la quale i Dunedain
tramandano le loro tradizioni è l'Adûnaico, ma la maggior
parte di loro parla l'Ovestron. Molti sanno anche esprimersi nell'Elfico
Sindarin ed un po' in Quenya o Alto Elfico. Corsari I Corsari sono i discendenti dei Dúnedain ribelli che fuggirono da Gondor in seguito alla lotta delle stirpi (T.E. 1432-47). Gran parte di loro si stabilì ad Umbar nel 1447 T.E. Iniziò così, una lunga lotta per la supremazia tra i Corsari e le più potenti popolazioni degli Haradan e dei Númenoreani Neri. Da quei giorni, imparentandosi con le popolazioni locali, i Corsari si sono affermati come popolo distinto , che conserva tuttavia forti radici Dúnedain. In realtà, essi covano in loro, l'illusione di essere i legittimi eredi del Regno di Godor. Caratteristiche fisiche Sono molto robusti, i maschi pesano anche 100 Kg e le donne 66, sono alti anche 1,90 gli uomini e le femmine anche 1,80 m. Hanno carnagione chiara occhi chiari (grigi o azzurri), i capelli neri o castano scuri o neri. Sono esperti nella lettura delle stelle nelle "previsioni del tempo". Non soffrono il mal di mare, naturalmente. Cultura I Corsari indossano abiti di seta o cotone raffinato, i colori preferiti sono il porpora, rosso e giallo oro. SOno comunque lunghe tuniche ed indossono di rado i pantaloni. I maschi portano collane d'oro mentre le femmine amano coprirsi di gioielli. La cultura dei Corsari riflette gli elementi conservatori tipici dell'aristocrazia di Gondor, portati alle estreme conseguenze; l'influenza culturale delle altre popolazioni della costa, con cui hanno frequenti contatti, ha portato ta loro ulteriori elementi tesi alla conservazione delle tradizioni e, in particolar modo, sono stati influenzati dalla cultura dei Numenoreani Neri. Temono, come i Dúnedain, la morte sopra ogni altra cosa; e temono i contagi e le malattie. Religione L'antica origine Dúnedain dei corsari e i frequenti contatti con i Numenoreani, fa sì che anche essi cerchino d'affrancarsi dalle loro più ancestrali paure, venerando principalmente la forma più sacralizzata della "Morte" e delle "Tenebre". Diffuso è il culto degli antenati e degli Eroi. Gli antichi Grandi Re di Númenórë sono considerati come vere e proprie divinità. Le cerimonie del loro Culto si incentrano sulla venerazione dello spirito vitale che sopravvive nei discendenti di ognuno. I legami di discendenza della stirpe sono infatti tra i pilastri della loro concezione religiosa. Per questo i morti vengono sepolti con un elaborato cerimoniale e i loro corpi vengono trattati in modo da mantenersi per lungo tempo, in condizioni di perfetta conservazione. Sono apprensivi, arroganti, determinati, cupi. I Corsari considerano sé stessi una nobile stirpe dal glorioso passato, oggi costretta all'esilio. Sono un popolo in lotta con tutte le altre popolazioni, compresi i loro stessi alleati, come i Numenoreani Neri e gli Haradrim. Essi, infatti, considerano questi due popoli con sospetto e disprezzo poichè queste due razze si sono spesso unite in matrimonio con persone di popoli sottomessi, cosa che, i corsari considerano un sintomo di debolezza. Reputano gli Haradrim una razza inferiore che può essere, al massimo, tollerata. I loro più grandi nemici sono gli uomini del nord (i Rohirrim, gli Uomini dei Boschi e i Beorniani), verso i quali nutrono propositi di vendetta fin dall'epoca della lotta delle stirpi. Lingue conosciute La loro lingua madre è l'Adûnaico, dato che si considerano diretti discendenti degli antichi Numenoreani. Inoltre, tutti parlano l'Ovestron e l'Haradaico degli indigeni di Umbar. Si tratta di un gruppo di uomini comuni, noti anche come "Uomini delle colline". Vivono nelle zone collinari e sugli altopiani ad occidente dell'Anduin. Molti si sono insediati nell'Eriador, di cui costiuisconola maggioranza della popolazione, dedicandosi all'agricoltura ed alla pastorizia. Altri hanno preferito mantenere pura la razza e vivono nelle valli di montagna e sulle colline ai piedi delle catane montuose. Antica è la storia della loro inamicizia con i Dùnedain e, sopratutto, con i Rohirrim. Gli antenati dei Dunladiani vivevano da tempo nella Terra di mezzo prima che i Dùnedain fondassero i Regni di Gondor e di Andor. I Dunladiani migrarono allora sulle alture di Dunlandia, dove divennero un popolo dalle abitudini tribali, ditinguandosi dagli altri come fieri guerrieri dagli usi barbarici. Durante la Terza Era i Rohirrim si stabilirono nella terra del Calenardhon, che i Dunladiani consideravano loro di diritto. Questo scatenò una guerra al termine della quale i Rohirrim ricacciarono i Dunladiani sulle alture. Nonostante fossero trascorsi molti secoli, i Dunladiani, non dimentichi della sconfitta subita, si allearono con Saruman e addirittura, con gli Orchetti. Quando, prima della Guerra dell'Anello, il potere di Gondor e del Rohan parve scomparire, fu possibile vedere molti Dunladiani marciare sotto le bandiere della Mano Bianca di Saruman, assieme agli Orchetti e gli Uruk-hai. Caratteristiche fisiche I Dunladiani sono di costituzione piuttosto robusta, glabri e dai lineamenti irregolari. Il loro peso si aggira attorno agli 80 Kg per i maschi e 60 per le femmine; sono di carnagione olivastra e abbronzata, hanno capelli castani e sono mediamente alti, tra 155 e 170 cm. Sono forti montanari e sono praticamente infaticabili su terreni rocciosi e aspri. Vivono una breve vita, intorno ai 50 e mai sopra gli 80. Cultura Indossano tuniche di lana grezza o pellame conciato, su dei pantaloni, Indossano, inolre, mantelli poco rifiniti, gonnellini e cappelli di pelliccia. Sono un popolo molto superstizioso, temono le tenebre e, specialmente di notte, gli spettri della terra e degli alberi. Vivono riuniti in grossi villaggi, comopsti da poche e numerose famiglie. Sono sopratutto cacciatori e allevatori, e raccolgono i frutti che crescono spontanei dalla terra, tutte attività praticate per via della vita sui monti. Religione Il loro culto, basato su una serie di superstizioni, si esrinseca in rituali dediacti ad una complessa moltitudine di demoni e Dei minori., terribili e vendicativi. Molti, tra questi, sono il frutto di una loro personale interpretazione dei Valar. le tradizioni orali sono fonamentali per la trasmissione delle cronache e delle leggi. Sono inoltre diffusi i sacrifici ed il clero costituisce una casta temuta e rispettata.
Altre caratteristiche Molto sospettosi ed egocentrici, ma vivaci ed espressivi. Amano parlare, ridere, cantare ed urlare. Odiano sopratutto i Rohirrim ed i WOse; molti, inolrte, disprezzano i Dunedain, i Goblin e i Nani. Lingue conosciute Parlano sia la loro lingua madre, il Dunael che l'Ovestron. Il Dunael si presenta raramente in forma scritta, poichè i Dunladiani perferiscono tramandare le loro storie per via orale e all'interno di cerimoniosi rituali. I Rohirrim (chiamati dagli uomini di Gondor "I Signori dei Cavalli")sono una stirpe di Uomini del Nord che anticamente dimorava nella vallata dell'Anduin. Essi si stabilirono nel Rohan (allora chiamato Calenardhon) intorno al 2510 T.E., su concessione del sovrintendente di Gondor, il Reggente Cirion. Tale, infatti, fu la ricompensa per l'aiuto da essi prestato nella guerra contro gli Esterling Balchot e gli Orchetti, nella Battaglia di Celebrant, il fiume "Vena d'Argento". Fino ad allora, gli antenati dei Rohirrim (allora chiamati Eothéd) erano vissuti nell'alta valle degli Anduin tra il Vecchio Guado e Campo Gaggiolo (chiamato in Sindarin "Loeg Ningloren"). Prima del 1857 T.E., infine, venivano chiamati Eothraim del Rhovanion e vivevano a Sud e a Est del Bosco Atro. I Rohirrim chiamano il Rohan col nome di Mark. Qui essi allevano magnifici cavalli noti col nome di Mearas, i quali, si dice, discendano da Nahar, il destriero del Vala Oromë. Caratteristiche fisiche Sono forti e robusti, sono alti da 165 a 185 cm, hanno la carnagione chiara occhi chiari e capelli sempre biondi, portano barba o folti baffi. La loro vita ha una durata "normale", vivono dai 60 ai 85 anni. Sono abituati a vivere la maggior parte della loro vita a cavallo, per cui possono percorrere grandi distanze, sono capaci di cavalcare fino al limite della resistenza dei loro cavalli, anche in battaglia, sono praticamente invincibili, quando sono in sella. Cultura e Religione I Rohirrim indossano maglie di lino o lana , panataloni di media lunghezza e ghette. I guerrieri portano solitamente cotte di maglia ed hanno scudi con il loro stemma: un cavallo bianco in campo verde. In ogni caso sono, in fondo, dei mandriani, allevatori di bellissimi cavalli e agricoltori, si spostano in cerca di foraggio a seconda della stagione e tornano alle loro case in inverno; oppure sono pescatori e cacciatori. Le manifestazioni religiose sono alquanto formali. Nei loro riti celebrano la Vita, la Fertilità e il Ciclo delle Stagioni. In genere tali cerimonie si svolgono in un lugo sacro, situato spesso in cima ad una collina, in una vallata o ai piedi dei monti. Adorano Eru ed i Valar, tra i quali , in particolare, Araw (Oromë). Mantengono tra le loro tradizioni, i Culti ancestrali della Terra e quello, antico, del Cervo.
Altre caratteristiche I Rohirrim sono pratici, severi, schietti e talvolta un po' razzisti e volgari. Prediligono il canto e la battaglia, le feste ed i giochi atletici e militari. Gli uomini del Mark odiano i Dunladiani e gli Esterling, a causa dei passati contrasti, e considerano i Wose una razza inferiore. Hanno inoltre, un odio di vecchia data per gli Ocrhetti, i Warg e i Draghi. Lingue conosciute Parlano il Rohirric, lingua derivata dall'antico idioma del Rhovanion, l'Eotrik. Quasi tutti conoscono anche l'Ovestron ed un po' di Dunael. (Druedain, sing. Duedano) Tra tutte le culture degli uomini, nessuna è superiore agli Wose quanto a conoscenza dei boschi e della vita nelle foreste. Gli uomini di questa antica razza hanno vissuto per secoli nudi tra gli alberi, mimetizzati come animali invisibili. Ed è grazie a questa abilità che sono riusciti a sopravvivere. Furono infatti perseguitati e scacciati sia dagli Elfi che dagli Uomini fina dai giorni della Prima Era. Gli Wose sono noti con molti nomi. E' ignoto il modo con cui essi chiamano loro stessi anche se il termine Drugs è sicuramente di origine Wose. Gli Elfi li chiamano Druedain (sing. Druedano), mentre gli uomini usano per loro altri termini: Rogin (sing. "Rog"), Pukelmen, Uomini selvatici, o Wose (termine, quest'ultimo, col quale sono indicati in lingua Ovestron). Gli orchetti li temono in modo particolare e danno loro il nome di Oghor-hai. Caratteristiche fisiche I Wose, hanno, in genere, un viso dal profilo marcato, dalle orbite profonde e dai lineamenti irregolari. Hanno gambe corte e tozze, e l'addome pronunciato. Tutto ciò contribuisce a conferire a questa razza un aspetto strano e minaccioso, che li distingue dagli altri uomini.Sono molto bassi, tra i 120 e i 150 cm e vivono dai 30 ai 50 anni. Il loro aspetto, così particolare, è accentuato dal fatto che sul loro corpo quasi interamente glabro, non crescono nè capelli nè peli al di sotto dell'altezza degli occhi. Quei pochi individui che fanno eccezione sono stimati e riveriti, ma anche la loro peluria si limita ad una rada barbetta. Quasi tutti gli Wose sono calvi, dalla fronte al centro del cranio, ma vanno particolarmente orgogliosi delle treccine di capelli che portano ai lati della testa. La loro carnagione è rossastra, i capelli e gli ochi neri. I loro occhi sono particolarmente strani in quanto, non solo le pupille sono nere, ma anche la cornea e le orbite. Ad una certa distanza i loro occhi sembrano vuote cavità orbitali e occorre osservarli da vicino per notare la forma e l'aspetto delle pupille. Questa bizzarra ma inquietante caratteristica si manifesta in modo terribile quando essi si infuriano; in questi casi infatti, le loro pupille aumentano a dismisura diventando rosso fuoco. L'enorme naso dei Wose è molto più sensibile di quello di ogni altra specie umana. Anche all'aperto, sentono l'odore di un orchetto molto prima cheun uomo possa vederlo, ancora, hanno una vista acutissima sia di giorno che di notte; in sostanza, sono i milgliori inseguitori di tracce sulla Terra di Mezzo, tutte le loro capacità sono l'ideale per sopravvivere all'aperto e per procurarsi qualsiasi preda, quindi. Hanno, inoltre la capacità di sedersi e di restare immobili come statue per giorni e giorni. Possono restare così, silenziosi come statue, con le ginocchia incrociate, le braccia conserte e lo sguardo a terra. In tal modo entrano in una sorta di trance e trovano la tranquillità interiore, richiamando alla mente i ricordi del passato. Cultura e Religione Portano i capelli pettinati all'indietro e riuniti in treccine. Vanno ingiro seminudi o coprendosi appena. Non portano ornamenti: preferiscono dipingere i loro corpi, disegnando immagini convari pigmenti naturali. Quelli più a contatto con gli altri popoli Umani, di quando in quando, indossano calzoni o piccoli perizoma e, se il terreno è particolarmente accidntato, dei sandali particolari, con suole molto spesse. In ogni caso non amano le città e i villaggi degli Uomini. La cultura degli Wose è tutta incentrata sulle foreste e sulle piante, di cui hanno un gran rispetto. Sono frugali, mangiano poco anche nei periodi di abbondanza e bevono solo acqua pura. Sono esclusivamente vegetariani vivendo dei frutti della foresta. Sono capaci di identificare prontamente la natura di quasi tutte le specie vegetali in una data area e di reperirne immediatamente. Solo gli Ent o gli Elfi li superano enlla conoscenza del mondo vegetale e nell'arte di intagliare il legno. I Wose sono famosi per le loro sculture in pietra. Scolpiscono soprattutto figure di animali e soggetti anturali. Sono anche in grado di dare vita ad una "statua animata" detta "Guardiano di Pietra" (Prikelman). Queste statue viventi vengono poste a guardia di sentieri, accessi, incroci, od ogni altra sorta di luogo strategico. Sono circondate da storie e leggende. Sono capaci di comunicare con gli wose e, a volte, di combattere al loro posto, anche se i prorpi costruttori ne subiscono le ferite. Gli orchetti le temono più di ogni altra cosa anche se, molte di queste sono normalissime statue, poste solo per spaventare eventuali nemici. Molte statue viventi controllano luoghi sacri wose. A differenza di molte altre culture Umane e in particolare dei Dunladiani con i quali vengono ritenuti in qualche modo imparentati, gli Wose hanno una radicata tradizione religiosa. Il loro è un culto animista, caratterizzato da un profondo rispetto per la natura. Venerano Eru ed i Valar, anche se hanno una concazione esclusiva sulla natura dei creatori dell'universo. tra tutti i Valar, adorano specialmente Yavanna, la regina della Terra, Colei Che Dona i Frutti. E' lei che guida e comanda le Kelvan (cioè le piante), e sono queste ultime che esalano nel mondo il soffio vitale.
Molto schivi, sono piuttosto restii ai contatti con gli stranieri e vivono chiusi nelle loro comunità. E' difficile ottenere la loro amicizia ma una volta diventai amici, sono compagni leali e fedeli fino all'ultimo sacrificio. Chi approfondisce la loro conoscenza non può fare a meno di restareimpressionato dalle loro frequenti e fragorose risate. Infatti, per loro, la risata è come il canto per altri popoli. Questa giovialità, ricca ed incontenibile, forma un curioso contrasto con il loro comportamento; normalmente infatti, parlano lentamente e appaiono del tutto privi di emozioni. Odiano gli Orchetti, i Warg ed i Rohirrim. Per quest'ultimi l'odio è particolrmente accentuato: i biondi cavalieri infatti hanno spesso preso la caccia allo Wose come un vero e prorpio sport! Lingue conosciute I Wose si servono del Pukael, un linguaggio gutturale impronunciabile per tutti gli altri uomini. Alcuni di loro parlano anche unpo' di Ovestron e di Dunael. |